16.00 e 19.30 Ancora un giorno / 17.30 Cyrano Mon Amour / 21.30 Rimetti a noi i nostri debiti
Martedì 7 Maggio
/ CINEMA ore 16.00 e 19.30
Ancora un giorno
di Raúl de la Fuente, Damian Nenow
con Akie Kotabe, Wilson Benedito, Ryszard Kapuscinski
genere: animazione – durata: 85 minuti – produzione: Polonia, Spagna, Germania, Belgio, Ungheria 2018
La storia del viaggio sul fronte della guerra civile in Angola del grande giornalista Ryszard Kapuściński. Un racconto di verità assodate, senza chiaroscuri, dove il “bene” e il “giusto” stanno da una parte precisa. Difficile definirlo un documentario: il film è più un’invocazione a scegliere, nella vita, da che parte stare.
Raúl de la Fuente e Damian Nenow adattano il reportage-capolavoro di Kapuściński in un racconto emozionante e coinvolgente, in cui spettacolari sequenze animate si alternano a interviste in live action ai veri protagonisti. E se i sopravvissuti parlano alle telecamere, i caduti non sono perduti per sempre: la memoria di chi era con loro, gli scritti di chi li ha raccontati, quell’ultima foto che li ritrae fanno sì che chi è scomparso non sia dimenticato. E permettono alle molte vittime della Storia di vivere ancora un giorno.
“Fai in modo che non ci dimentichino”. È questo l’imperativo che risuona nella mente del reporter Ryszard Kapuściński mentre percorre le strade sterrate e i villaggi dell’Angola in piena guerra civile per raccontare al mondo le storie di chi sta vivendo quei tragici giorni. Come il riluttante comandante Farrusco, che ha deciso di schierarsi con i più deboli, o l’affascinante guerrigliera Carlota, che anziché sparare alle persone vorrebbe guarirle… Finché, nei suoi peregrinaggi, il giornalista entra in possesso di una notizia che, se divulgata, potrebbe cambiare le sorti della guerra fredda e causare la morte di migliaia di persone. Il suo dovere di cronista gli imporrebbe di diffonderla, ma come può la sua coscienza sopportare un simile peso?
Un film con una reale ragione di essere, che va oltre la testimonianza. Tutti i personaggi coinvolti hanno una cosa in comune: hanno visto qualcosa che ha cambiato la loro vita. E là dove ci sono delle immagini che hanno questo potere, c’è un film che domanda e merita di venire alla luce.
_
Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO”
con le specialità preparate dai nostri ragazzi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00
/ CINEMA ore 17.30
Cyrano Mon Amour
di Alexis Michalik
con Dominique Pinon, Alexis Michalik, Simon Abkarian, Blandine Bellavoir, Olivier Gourmet, Mathilde Seigner, Antoine Duléry, Guillaume Bouchède, Clémentine Célarié, Alice de Lencquesaing
genere: commedia – durata: 109 minuti – produzione: Francia 2018
Teatro e Cinema si fondono in un film che ha la forza rara delle storie belle da piangere.
“Solo la morte può impedire ad un attore di andare in scena”. È un Cyrano de Bergerac sfavillante, ribelle, totalizzante quello che vedremo nelle sale italiane in Cyrano mon amour. “In fin della licenza io tocco” sì. Il nasone invadente pure. Anche il balcone con sopra l’amata e sotto l’amante che ripete i versi del suggeritore nascosto. Ma in fondo il divertente e coinvolgente tourbillon diretto da Alexis Michalik, che il film se lo è anche ideato e scritto, è qualcosa che danza maturo come un can-can dell’anima e della ragione tra ironia e sentimento fino a coinvolgere tutti i principi, le tappe, i significati della creazione artistica.
Siamo a Parigi nel 1895 e il giovane drammaturgo Edmond Rostand (Thomas Solivares) sta registrando l’ennesimo flop a teatro con la noiosissima prosa in versi de La Princesse Lointaine, anche se in scena c’è l’attrice Sarah Bernhardt. Mentre tutt’attorno il mondo corre veloce e cambia, e ci sono perfino i fratelli Lumiere che per un franco gli mostrano l’avvento del cinematografo, Rostand, marito fedele e due figli, non può che constatare una mancanza che va ogni oltre modernità: è privo di ispirazione. Eccolo due anni dopo al cospetto del grande attore Constant Coquelin (un Olivier Gourmet in ottima forma).
Cyrano mon amour (in originale Edmond) è uno di quei piccoli film che mettono buon umore e fanno far pace con il cinema anche al più riottoso spettatore da una volta all’anno in sala.
_
di Davide Turrini per Il Fatto Quotidiano > articolo completo
_
Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00
/ CINEMA ore 21.30
Per la rassegna CIAK SUL LAVORO
La rassegna Ciak sul lavoro, giunta quest’anno alla 14ª edizione, è promossa da Filcams CGIL di Firenze e Toscana e organizzata e curata da Associazione Anémic.
Rimetti a noi i nostri debiti
Anteprima alla presenza del regista
di Antonio Morabito
sceneggiatura A. Morabito, Amedeo Pagani
fotografia Duccio Cimatti
musica Andrea Guerra
con Marco Giallini, Claudio Santamaria, Jerzy Stuhr, Flonja Kodheli, Maddalena Crippa, Agnieszka Zulewska, Leonardo Nigro, Giorgio Gobbi, Peppino Mazzotta
Italia 2018, colore, 104 minuti
Il mondo del lavoro, con le sue inevitabili pressioni e i suoi compromessi, si conferma al centro del cinema di Antonio Morabito che, dopo Il venditore di medicine, sforna questa nuova parabola esistenziale occupazionale che vede al centro ancora una volta, eccellente protagonista, Claudio Santamaria.
La moralità è di nuovo messa in discussione in questo racconto che gira e ruota su una “brava persona”, un individuo come tanti, che vive ai margini della città e della sussistenza. Vittima di un ennesimo licenziamento, il nostro, che di nome fa Guido, finisce in un vicolo cieco. Uscirne vuol dire sopravvivere. Non bastano più un lavoro saltuario da magazziniere, qualche bicchiere al bar con la nuova barista e un vecchio professore vicino di casa con cui parlare ogni tanto. I debiti premono. E non fanno sconti. L’unico modo per saldarli è mettersi al servizio dei suoi creditori, divenendo lui stesso un esattore, lavorando gratis fino all’estinzione (dei debiti). Compagno di prelievi sarà il demoniaco Franco (un altrettanto straordinario Marco Giallini), un mago d’esattore, un asso in materia recuperi, uno squalo sul campo ma un angelo tra le mura di casa, padre e marito affettuoso. Sarà lui a occuparsi della formazione del collega. Una coppia singolare, due ruoli destinati a una mutua contaminazione. Morabito non giudica, ma espone con sobrietà una dinamica sociale sempre meno lontana e più prossima di quanto tutti speriamo.
Un racconto morale, acuto e sfaccettato, dentro una società in cui il cinismo e l’istinto di sopravvivenza sono sempre più accettati e considerati inevitabili compagni quotidiani. Sullo sfondo gli squarci di una Roma cupa e difficilmente riconoscibile, se non fosse per alcuni scorci tra i sentieri del Verano. Morabito privilegia atmosfere claustrofobiche, scene in penombra e una fotografia desaturata, che incornicia le anime perse di questo girone dantesco. Un film metaforico e dalle atmosfere luciferine, una storia sospesa tra il grottesco e gli assurdi risvolti della realtà, una riflessione noir che riduce il mondo contemporaneo a un infernale sottobosco di poteri corrotti, dominato dalla tirannia del denaro. Sobrio ed equilibrato, e anche per questo inquietante, Rimetti a noi i nostri debiti è un film rispettoso e convincente (il primo italiano originale prodotto da Netflix), che traghetta lo spettatore in un cono d’ombra dove si annidano sensi di colpa, i buoni e i cattivi non hanno contorni così ben definiti e il dibattito sul libero arbitrio si fa strada prepotentemente.
_
Ingresso
Intero • € 4,00