The Bra – Il reggipetto
di Veit Helmer
con Predrag ‘Miki’ Manojlovic, Denis Lavant, Chulpan Khamatova, Ismail Quluzade, Paz Vega
genere: commedia drammatico – durata: 90 minuti – Germania, Azerbaidzhan 2018
non parlato
Un racconto poetico che attraverso l’atipicità di luoghi e personaggi parla della grandezza delle piccole cose. Un timido consiglio sulla necessità di continuare a sognare.
Un treno merci passa attraverso i grandi prati sotto le montagne del Caucaso. Nella cabina Nurlan, il macchinista, guida il treno lungo il percorso che passa attraverso un angusto quartiere di Baku, dove il tracciato dei binari è così vicino alle case da corrispondere esattamente alla strada che separa tra loro i modesti edifici. La vita del quartiere si svolge sui binari: gli uomini bevono il tè seduti ai tavolini posti sulle rotaie, le donne stendono i panni su fili sospesi sopra il tracciato ferroviario. Quando il treno passa, gli abitanti si alzano, raccolgono frettolosamente i loro oggetti, scappano nelle case e tutto ciò che resta viene intercettato dalla carrozza guidata da Nurlan. Lui, a fine giornata, raccoglie gli oggetti rimasti attaccati al treno e li riporta ai loro legittimi proprietari. L’ultimo giorno di lavoro, in procinto di andare in pensione, trova attaccato al tergicristalli un oggetto inusuale: un reggiseno. Nei giorni a seguire, pensare alla donna che ha perso quel reggiseno gli toglie il sonno e la grande solitudine in cui vive lo spinge a mettersi alla ricerca della sua proprietaria.
BIGLIETTO SALA VIRTUALE: POSTO UNICO € 3,90
APPROFONDIMENTO
Chiara Caroli per cinematographe.it
Il film ha un’impronta tutta sua già nell’impostazione che vede la completa assenza di dialoghi. Diversamente da un film muto del Cinema delle origini, The Bra vive della sola mancanza della voce lasciando che sia tutto il resto a parlare e suonare. Ci si chiede immediatamente per quale motivo il regista abbia deciso di utilizzare una tecnica così determinante. A guardare – ed ascoltare – The Bra ci si accorge ben presto che proprio la mancanza vocale è l’aiuto più importante verso l’ascolto di tutto quello che circonda i protagonisti di questa storia. Il suono di una risata fragorosa, respiro, ci aiutano ad elevare l’importanza di tutto quel resto che, molto spesso, viene tralasciato.
Un notevole lavoro viene dagli attori di questo progetto cinematografico chiamati a dar vita ai loro personaggi spogliandoli di una voce altrimenti essenziale. Ognuno di loro, a partire dal protagonista Nurlan, interpretato da Predrag ‘Miki’ Manojlovic, riesce a plasmare il proprio ruolo con facilità, servendosi di una mimica certamente accentuata, ma mai veramente forzata. I suoni e i gesti si armonizzano assieme come fossero un tutt’uno imprescindibile. Tutto questo non sarebbe riuscito senza un lavoro di scrittura intimo e genuino, come quello del regista Helmer, che racconta con leggerezza scene di vita quotidiana, lontane dal chiasso di una città poco lontana.