16.30 Timbuktu / 18.30 Boyhood / 21.30 Triangle

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Martedì 24 Febbraio


/ CINEMA ore 16.30

Timbuktu

Di Abderrahmane Sissako
Con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi
Titolo originale Le chagrin des oiseaux
Drammatico, durata 97 min. – Francia, Mauritania 2014

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. Presentato con successo in Concorso all’ultimo Festival di Cannes 2014, ha avuto l’onore di entrare nella cinquina per Miglior Film Straniero alla 87esima edizione degli Oscar in arrivo il prossimo 22 febbraio.

Se era già bello prima… ora Timbuktu sembra proprio il film del presente storico che stiamo vivendo. È ovvio che il pensiero andrà al califfato di Abu Bakr al-Baghdadi (ISIS) quando uscirete da questa storia bellissima sulla tolleranza religiosa di un Islam pacifico in contrasto con il fanatismo di fondamentalisti che nel film del regista proveniente dalla Mauritania Abderrahmane Sissako occupano fin dalla prima immagine la città di Timbuktu nel nord del Mali, in piena Africa Occidentale poco a sud dell’Algeria.

Nella realtà Timbuktu è stata liberata dai fondamentalisti nel 2013 grazie all’intervento del governo francese. Il film racconta di un tempo sospeso in cui questo gruppo di occupanti anche piuttosto maldestri e divisi tra loro (divertente la figura di quello incapace di rispettare i dogmi ed interessato molto di più al sesso di quello che vorrebbe far credere), sono pronti a prendere il controllo di una comunità pacifica divisa tra la totale indifferenza nei loro confronti e una sempre più evidente esasperazione per via di regole sempre più assurde da seguire (una donna protesterà per l’obbligo di mettersi dei guanti che a suo dire le impedirebbero di fare bene il suo lavoro).

Non lontani dalla città vivono il pastore Kidane con sua moglie Satima e la figlia Toya. Riusciranno a rimanere separati da quel fanatismo religioso sempre più invadente oppure anche loro avranno a che fare con quel gruppo di jihadisti a metà strada tra l’armata Brancaleone e la più spietata cellula jihadista (sono pronti a discutere per ore con l’Iman del luogo convinti che il Corano sia dalla loro parte). Nel frattempo… Kidane, Satima e Toya vivono sempre più nascosti nella loro oasi fuori dal tempo, tra chiacchiere, bevute, giochi e atti di generosità. Kidane stima il piccolo guardiano di buoi Issan al punto da volergli donare parte del suo bestiame.

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. C’è un’angoscia che cresce costante. Un senso della tragedia imminente. Eppure, il regista è bravissimo a inquadrare le crepe di umanità e buon senso anche tra i jihadisti apparentemente più duri e puri.
In edizione italiana il film sarà doppiato per tutte le parti in lingua bambara e berbero (il linguaggio degli autoctoni del Mali) mentre la parlata degli jihadisti (ovviamente l’arabo) manterrà l’originale con i sottotitoli in italiano.
Francesco Alò
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 18.30

Boyhood

Di Richard Linklater
Con Ethan Hawke, Patricia Arquette, Ellar Coltrane, Lorelei Linklater, Steven Chester Prince
Drammatico, durata 165 min – USA 2014

Boyhood colpisce, emoziona, commuove, diverte. Come il grande cinema riesce a fare.
Forse di più, come solo la vita può fare.

Recensire un film come Boyhood non è difficile, è piuttosto “overwhelming”, per prendere in prestito un termine dall’inglese. Si sente la responsabilità, e l’onore, di poter raccontare un’opera unica, un’esperienza cinematografica fuori dal comune, per concezione, produzione e realizzazione; un piccolo, grande capolavoro che conferma la capacità dell’autore nel mettere in scena l’autenticità e profondità della vita.
Perché questo è, senza mezzi termini, il nuovo film di Richard Linklater, giunto a dar lustro al concorso internazionale di Berlino 2014, dove è stato accolto dall’entusiasmo generale: un progetto che lascia un segno indelebile non solo sulla 64ma edizione del Festival tedesco, ma traccia una linea profonda nel panorama cinematografico contemporaneo.

Boyhood è la storia del piccolo Mason, che conosciamo all’inizio della sua esperienza scolastica ad Austin, in Texas, per seguirlo fino all’arrivo al college per iniziare un’altra, importante fase della sua vita. 
Dodici anni, dal 2002 ad oggi, in cui ne seguiamo la vita, reale nella sua normalità, e profondamente americana nel suo approccio alla famiglia: accanto ad una sorella fastidiosa, la piccola Samantha, e due genitori divorziati, vediamo Mason affrontare i problemi delle persone comuni, traslochi, i nuovi divorzi della madre, i primi amori, le delusioni ed i bulletti scolastici, le prime passioni e la predisposizione per la fotografia, e tutte quelle esperienze che pezzo dopo pezzo costruiscono il piccolo uomo che lascia la casa materna per iniziare la sua esperienza universitaria. 
Il tutto sviluppato in una sceneggiatura che accenna, suggerisce, evoca senza mai cedere alla tentazione di raccontare più del dovuto, con spaccati che sanno fluire morbidi ed esaurienti, a dispetto del (o forse proprio grazie al) non detto e dei salti temporali da un anno all’altro.
(Antonio Cuomo, Movieplayer.it)
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 21.30

Triangle

Un film di Costanza Quatriglio
Con Mariella Fasanella /
Musiche di Theo Teardo
Documentario, durata 63 min. – Italia 2014
Alla presenza della regista

Costanza Quatriglio racconta, facendo un parallelo tra la morte delle operaie di Barletta avvenuta nel 2011 con quella delle colleghe newyorkesi di cent’anni prima, le terribili conseguenze della mancata sicurezza sul luogo di lavoro.

Barletta, 2011: a cento anni dall’incendio della Triangle, avvenuto a New York nel 1911, le operaie tessili muoiono per il crollo di una palazzina che ospita un maglificio irregolare. Estratta viva da quelle macerie, Mariella assume su di sé tutto il peso del mondo. Con lei viviamo il ritorno alla condizione preindustriale e la necessità di un nuovo inizio, ma anche l’irriducibile orgoglio di chi sa che far bene il proprio lavoro è il gesto più compiuto di ogni essere umano.

Vincitore del Premio Cipputi al 32Torino Film Festival per il Miglior documentario sul mondo del lavoro
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Ingresso
Intero € 6,00 • Ridotto € 5,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano