17.30 e 19.30 Frantz / 21.30 rassegna VISIONI OFF
Lunedì 3 Ottobre
/ CINEMA ore 17.30 e 19.30
Frantz
DOPPIATO IN ITALIANO
Di François Ozon
Con Pierre Niney, Paula Beer, Ernst Stötzner, Marie Gruber, Johann von Bülow
Drammatico, b/n durata 113 min. – Francia 2016
Melò in bianco e nero, ispirato a un testo di Maurice Rostand e remake di un film di Lubitsch, ‘Frantz’ ha incantato Venezia e ora approda nelle sale.
Negli anni in cui si ricorda il centenario delle battaglie della Prima guerra mondiale, il regista francese François Ozon si ispira a una pièce del dopoguerra di Maurice Rostand portata al cinema da Ernst Lubitsch in uno dei film meno noti, per raccontare Frantz: tentativo di un francese di entrare nelle case, e idealmente nelle trincee, dell’ex nemico tedesco. Siamo nel 1919, la guerra è finita da pochi mesi. In una piccola cittadina una ragazza di vent’anni, Anna, porta ogni giorno fiori freschi sulla tomba del fidanzato e mai marito, soldato tedesco morto in prima linea. Un giorno vede un coetaneo, un francese (il Pierre Niney di Yves Saint Laurent), venuto a rendere omaggio all’amico conosciuto a Parigi prima della guerra.
Accolta in casa dai suoceri come una figlia, Anna vive una quotidianità di vedova inconsolabile, in cui il nuovo venuto alimenterà nuove e vecchie passioni. Non sveleremo altro della trama, visto l’intento di Ozon di mantenere il mistero sul rapporto fra i tre. Possiamo solo dire che oltre al senso di colpa, dei padri che spinsero i figli in guerra o di chi in trincea fu vittima dell’assurdità stessa della guerra, il film affronta la bugia come gesto ultimo di tutela da una verità inaccettabile e dolorosa.
(Mauro Donzelli – Comingsoon)
Nascondere la verità può essere pericolo e avere diverse conseguenze: dopo aver visto questo film, prima di dire una bugia, ci penserete a lungo.
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci UniCoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO”
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00
/ CINEMA ore 21.30
Per la rassegna VISIONI OFF – Anteprime alla presenza degli autori
a cura di Associazione Anémic: Gianna Bandini, Gabriele Rizza, Alessandra Sarri
Mia madre fa l’attrice
Sarà presente Mario Balsamo
Regia: Mario Balsamo
Sceneggiatura: Mario Balsamo, Silvana Stefanini, Michele Pellegrini
Fotografia: Simone Pierini
Musica: Vittorio Cosma
Interpreti: Mario Balsamo, Silvana Stefanini
Italia 2015; colore; 80 min.
Dopo lo 007 di Sua Maestà, Mario Balsamo ritorna in campo e si rimette in gioco. Stavolta con azzardi e confronti ancor più pericolosi e sensibili dei precedenti. Dal rapporto-competizione del primo film con l’amico nel segno della malattia e della vulnerabilità (Noi non siamo come James Bond), Balsamo passa ora sulla tavola da surf, terribilmente scivolosa, della parabola edipica, specchio delle mie brame, abisso terapeutico, inquadratura mistica, lente temporale, una madre che è pure attrice, come dire non mi faccio mancare niente, mi butto a capofitto in questa sorta di pentolone psicanalitico, intreccio intrigo ragnatela (non solo emotiva, anche linguistica) che, senza scomodare Freud, può intrappolarti mortalmente.
C’è un vecchio film da vedere, che la madre non ha mai visto (o voluto vedere) ma di cui fu protagonista tanti anni fa accanto a Rossano Brazzi, La barriera della legge di Pietro Costa (1954). Da tempo madre (85 anni) e figlio (53 anni) non si parlano quasi. Come spesso accade il loro è un legame irrisolto, conflittuale, annodato. Il guscio è chiuso. La chiave d’accesso un’incognita. La memoria affiora e serve a dipanare il non detto. A scardinare i sospetti. A scalfire le incomprensioni. A dissipare la diffidenza. La celluloide fa il resto. La pellicola gira e il dialogo parte.
Cine cinema e cinema casalingo, Mia madre fa l’attrice (rivelatosi al Torino Film Festival) lega le fortune che affetto filiale e visione familiare possono nascondere e provocare. Inquadrature del cuore e movimenti di macchina ne regolano il passo. Che, se il solfeggio a tratti è irregolare, dosa finzione verità autobiografia, cullando l’ironia della scelta, la nostalgia del disegno, la leggerezza del tocco, fuggendo nel sogno che dimentica il resto o conquistando spazi di autentico, stralunato, irresistibile surrealismo narrante.
Gabriele Rizza
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Ingresso
Intero € 6,00 • Ridotto € 5,00 per soci UniCoop Firenze e promozioni