18.00 e 19.45 (v.o.) Quasi nemici / 21.30 Il saluto
Mercoledì 24 Ottobre
/ CINEMA
ore 18.00 versione in italiano
ore 19.45 versione originale con sottotitoli in italiano
Quasi nemici
di Yvan Attal
con Daniel Auteuil, Camélia Jordana, Yasin Houicha, Nozha Khouadra, Yvonne Gradelet
Commedia – durata: 95 minuti – produzione: Francia 2017
Neïla Salah (Camélia Jordana, Premio César 2018 per la miglior nuova promessa femminile) è cresciuta a Créteil, nella multietnica banlieu parigina, e sogna di diventare avvocato. Iscrittasi alla prestigiosa università di Panthéon-Assas a Parigi, sin dal primo giorno si scontra con Pierre Mazard (Daniel Auteuil), professore celebre per i suoi modi bruschi e le sue provocazioni.
Ma proprio il professor Mazard, per evitare il licenziamento all’indomani di uno scandalo legato a questi suoi comportamenti, si troverà ad aiutare Neïla a prepararsi per l’imminente concorso di retorica. Cinico ed esigente, Pierre potrebbe rivelare di essere proprio il mentore di cui lei ha bisogno… tuttavia, entrambi dovranno prima riuscire a superare i propri pregiudizi.
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Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00
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con le specialità preparate dai nostri ragazzi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00
/ CINEMA ore 21.30
Il saluto – La Storia che nessuno ha mai Raccontato
di Matt Norman
con Christopher Kirby.
genere: documentario – durata: 91 minuti – produzione: USA, Australia 2008
“Sono uguale a voi”. La storia del volto bianco sul podio accanto ai pugni neri. Cinquanta anni fa a Città del Messico i 200 metri più famosi della storia dell’atletica. Un podio che segnò un’epoca.
Tommie Smith e John Carlos a Messico 1968, quel pugno al cielo che ha cambiato il mondo.
16 ottobre 1968, Olimpiadi di Città del Messico. Per la premiazione della finale dei 200 metri piani maschili salgono sul podio gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos – medaglia d’oro e di bronzo – e l’australiano Peter Norman medaglia d’argento. Alle note dell’inno americano Smith e Carlos chinano il capo e alzano al cielo il pugno guantato di nero, simbolo del Black Power, per protestare contro la segregazione razziale negli USA e rendere nota al mondo intero la lotta degli afroamericani per l’eguaglianza. Un segno di protesta eclatante, fissato nella storia dell’umanità da una foto divenuta icona del 20° secolo: un saluto divenuto gesto di libertà.
Va detto subito che avrebbe meritato un’uscita all’epoca della sua realizzazione e che quindi va apprezzata la scelta di distribuirlo anche se a dieci anni di distanza. Si potrebbe anzi affermare che la sua valenza è, purtroppo, aumentata in questi tempi di forme più o meno esplicite di razzismo riemergente. Se negli Stati Uniti ci si inginocchia invece di restare in piedi quando risuonano le note dell’inno americano in alcuni stadi e se in Europa ci sono governi che stanno rispolverando, aggiornandola, la difesa della razza un documentario come questo si presenta come utile riflessione.
Anche perché il focus questa volta si sposta da Smith e Carlos su Peter Norman (anche grazie al cognome di uno dei due registi). Dei due atleti afroamericani si scrisse e si sparlò a dismisura all’epoca. Vennero cacciati dalla Federazione Olimpica e le minacce di morte che già li avevano perseguitati continuarono. Ancora in tempi recenti c’è (e qui viene testimoniato) chi ritiene che abbiano ‘sporcato’ le medaglie conquistate grazie a quel loro braccio alzato. Ma Peter Norman? Perché un bianco, per di più australiano, era salito sul podio con indosso la spilla dell’Olympic Project for Human Rights? Figlio di genitori impegnati nell’Esercito della Salvezza australiano Norman era stato educato al rispetto dei diritti umani e della dignità di ogni uomo. La decisione che i due atleti statunitensi presero per ricordare all’America che anche loro erano suoi figli e cittadini non poteva lasciarlo indifferente. Ecco allora la solidarietà espressa pubblicamente e le conseguenze che ne derivarono. Il più grande velocista australiano che 40 anni dopo quell’impresa vedeva ancora il suo record imbattuto in patria venne escluso da tutte le gare e non venne invitato alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici a Sydney nel 2000. Questo documentario rende omaggio a lui e ai due atleti americani mostrandocene la profonda umanità e solidarietà nei confronti di chi viene discriminato. Quella che è mancata a coloro che li hanno puniti.
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Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00