17.00 e 21.00 Come saltano i pesci / 19.00 Fiore del deserto / L’Universale ore 23.00, 00.45 e 2.30

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Sabato 30 Aprile


/ CINEMA ore 17.00 e 21.00

Come saltano i pesci

Presentazione del film alla presenza degli attori
Di Alessandro Valori
Con Simone Riccioni, Brenno Placido, Marianna Di Martino, Giorgio Colangeli, Maria Amelia Monti
Drammatico, durata 110 min. – Italia 2016

Una vita perfetta, un sogno nel cassetto, un’esistenza normale. E poi una telefonata che cambia tutto e rischia di far sgretolare ogni certezza. Intenso, ben interpretato, scorrevole.
Matteo è un abile meccanico che sogna di essere assunto a Maranello, nel frattempo lavora nell’officina del padre Italo e vive a casa con mamma Mariella e una sorellina down, Giulia. La loro vita serena viene interrotta dalla notizia dell’incidente stradale in cui ha perso la vita una persona che appartiene al passato di Italo.
Non possiamo dire di più per non svelare i tanti misteri che si nascondono dietro l’esistenza solo apparentemente tranquilla di Matteo, ma accenniamo che da questo momento partirà una sorta di road movie verso una città di mare dove si nasconde la chiave del passato, e forse del futuro, di tutti i personaggi della storia. 
Alessandro Valori, già regista di Radio West e di un delizioso piccolo film poco visto dal pubblico, Chi nasce tondo, sviluppa qui un suo soggetto sceneggiandolo con Serena De Angelis, Paula Boschi e la collaborazione dell’attore protagonista di Come saltano i pesci, Simone Riccioni: insieme costruiscono un racconto congegnato in modo da disvelarsi gradualmente e consentire allo spettatore di creare a poco a poco i collegamenti fra i personaggi. E se Come saltano i pesci contiene alcune lungaggini e ingenuità, Valori si mette adeguatamente a servizio di una storia che funziona come un puzzle destinato a ricomporsi del tutto solo in prossimità della conclusione.
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Ingresso

Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci UniCoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 19.00

Fiore del deserto

Di Sherry Hormann
Con Liya Kebede, Sally Hawkins, Craig Parkinson, Meera Syal, Anthony Mackie
Drammatico, durata 120 min. – Gran Bretagna, Germania, Austria, Francia 2009

La vera storia di Waris Dirie, nasce in un villaggio della Somalia e il padre la vende a un uomo di sessant’anni: Waris non accetta quel destino e fugge
La vera storia di Waris Dirie, che inizia nei deserti africani per finire nel mondo delle top model. All’età di 13 anni fugge dalla famiglia nomade per scampare ad un matrimonio forzato. Aiutata dalla nonna a Mogadiscio, viene inviata a Londra dove diventa una serva dell’Ambasciata Somala. Questo la esclude dall’apprendimento della lingua inglese. Si guadagnerà poi da vivere con lavori umili, finchè un giorno il fotografo Terry Donaldson la convince a posare. Waris, al culmine del suo successo, trova il coraggio di raccontare la sua storia.

Fiore del Deserto racconta la vera storia di Waris Dirie, top model di fama internazionale nonché portavoce ufficiale della campagna dell’Onu contro le mutilazioni femminili. Dirie ha ripercorso la sua vita avventurosa nell’autobiografia su cui è basata la sceneggiatura del film, scritta dalla regista americana di origini tedesche Sherry Hormann, e realizzata da una giovane casa di produzione indipendente di Verona, la Ahora! Film. La scelta più importante era naturalmente quella della protagonista, ed è la più felice del film: ad interpretare Waris è un’altra supermodella che proviene dalla stessa parte del mondo (anche se è etiope e non somala), Liya Kebede, che al suo debutto cinematografico si rivela non solo perfetta per il ruolo, ma anche un’ottima interprete. È dai tempi dell’esordio di  Audrey Hepburn, allora conosciuta solo come modella, in Vacanze romane che non si vedeva un passaggio così riuscito dalle passerelle di moda al grande schermo. Kebede, di una bellezza devastante, sa essere leggera e profonda, comunica gravitas africana e desiderio di emancipazione londinese, grazia e timidezza, paura e determinazione, ingenuità e buon senso, suprema vulnerabilità e altrettanto suprema dignità.

“L’ultimo cammello della carovana è forte quanto il primo”
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Ingresso

Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci UniCoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

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/ PRIMA NOTTE D’ESTATE / CINEMA ore 23.00, 00.45 e 2.30
  ingresso libero

L’Universale

Di Federico Micali
Con Francesco Turbanti, Matilda Anna Ingrid Lutz,
Claudio Bigagli, Robin Mugnaini
Commedia, durata 87 min. – Italia 2015

La storia di tre amici si intreccia all’incredibile storia del cinema Universale di Firenze.
Questa è la storia di tre amici: Tommaso, Marcello e Alice, dei loro destini che s’intrecciano, si lasciano e poi si ingarbugliano di nuovo, in una serie di avventure che attraversano tre decenni – dai favolosi sessanta ai plasticosi ottanta – e che incarnano i sogni, le svagatezze, le illusioni e le sconfitte di una generazione.
Ma questa è anche la storia di un cinema (L’Universale) un cinema un po’ particolare a dire il vero, dove per una strana congiuntura epocale, rionale e perché no, astrale, per un periodo si sono incontrate la cultura alta, sperimentale e politica del movimento studentesco e quella popolare, sarcastica e disincantata del quartiere fiorentino di San Frediano, creando un meraviglioso cortocircuito che ben presto ha portato a un inatteso e scintillante caos creativo. In sala si poteva dire, fare e creare di tutto e il vero spettacolo non erano più i film, ma il pubblico.
Ma è anche un po’ la nostra storia, nel senso di un paese, l’Italia che in trent’anni ne ha viste passare di cotte e di crude sotto i suoi campanili: le lotte studentesche, i figli dei fiori, il terrorismo, il riflusso degli anni ’80, e la fine di un mondo, di un muro contro muro dopo il quale niente sarebbe stato più uguale, perché come diceva il Tamburini, noto frequentatore del cinema Universale: “Un’ideale non è come un papa, morto uno ci vuole del tempo per farne un altro!”.
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Ingresso libero