19.00 Cyrano Mon Amour / 21.30 Lorello e Brunello
Mercoledì 8 Maggio
/ CINEMA ore 19.00
Cyrano Mon Amour
di Alexis Michalik
con Dominique Pinon, Alexis Michalik, Simon Abkarian, Blandine Bellavoir, Olivier Gourmet, Mathilde Seigner, Antoine Duléry, Guillaume Bouchède, Clémentine Célarié, Alice de Lencquesaing
genere: commedia – durata: 109 minuti – produzione: Francia 2018
Teatro e Cinema si fondono in un film che ha la forza rara delle storie belle da piangere.
“Solo la morte può impedire ad un attore di andare in scena”. È un Cyrano de Bergerac sfavillante, ribelle, totalizzante quello che vedremo nelle sale italiane in Cyrano mon amour. “In fin della licenza io tocco” sì. Il nasone invadente pure. Anche il balcone con sopra l’amata e sotto l’amante che ripete i versi del suggeritore nascosto. Ma in fondo il divertente e coinvolgente tourbillon diretto da Alexis Michalik, che il film se lo è anche ideato e scritto, è qualcosa che danza maturo come un can-can dell’anima e della ragione tra ironia e sentimento fino a coinvolgere tutti i principi, le tappe, i significati della creazione artistica.
Siamo a Parigi nel 1895 e il giovane drammaturgo Edmond Rostand (Thomas Solivares) sta registrando l’ennesimo flop a teatro con la noiosissima prosa in versi de La Princesse Lointaine, anche se in scena c’è l’attrice Sarah Bernhardt. Mentre tutt’attorno il mondo corre veloce e cambia, e ci sono perfino i fratelli Lumiere che per un franco gli mostrano l’avvento del cinematografo, Rostand, marito fedele e due figli, non può che constatare una mancanza che va ogni oltre modernità: è privo di ispirazione. Eccolo due anni dopo al cospetto del grande attore Constant Coquelin (un Olivier Gourmet in ottima forma).
Cyrano mon amour (in originale Edmond) è uno di quei piccoli film che mettono buon umore e fanno far pace con il cinema anche al più riottoso spettatore da una volta all’anno in sala.
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di Davide Turrini per Il Fatto Quotidiano > articolo completo
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Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00
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APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00
/ CINEMA ore 21.30
Per la rassegna CIAK SUL LAVORO
La rassegna Ciak sul lavoro, giunta quest’anno alla 14ª edizione, è promossa da Filcams CGIL di Firenze e Toscana e organizzata e curata da Associazione Anémic.
Lorello e Brunello
Sarà presente il regista
regia e sceneggiatura Jacopo Quadri
fotografia Greta De Lazzaris
musica Valerio Vigliar
con Brunello Biondi, Lorello Biondi, Ultimina Capecchi Biondi, Mirella Iona Plugaru, Wilma Funghi Biondi, Giuliano Biondi, Raniero Marroni, Domenico Serra, Addis Pampanini
Italia 2017, colore, 85 minuti
I due fratelli gemelli Lorello e Brunello Biondi, vivono da soli nel podere dove sono nati, a Pianetti di Sovana, in Maremma, contadini di un’utopia bucolica assediata dal mercato globale. Il lavoro, senza mai un giorno di pausa, è una condizione naturale che non si mette in discussione. Gesti antichi e precisi, ostinazione e sconforto, rabbia e passione. Il bilancio è in rosso. Non ce la fanno. Hanno 400 pecore e 100 ettari di terra. Ma il latte vale sempre meno e il grano ancora peggio. Il mercato è sempre più avaro con l’uno e con l’altro mentre cresce il potere dei viticoltori, una grande macchina industriale che sembra ricalcare il latifondo combattuto dai loro nonni.
Ci sono altre figure attorno ai gemelli Biondi. Mirella, fidanzata rumena e infaticabile di Brunello, che lavora in un paese vicino, cucina e pulisce, ma non può fermarsi a dormire; Giuliano, coltivatore maldestro di maiali, e poi Walter, sua mamma Wilma che lo assiste sull’uscio di casa, passando per Ultimina, una vecchia signora che li ha visti crescere e che è la memoria storica e “pettegola” di quell’angolo di mondo. In quattro parti, dall’estate alla primavera, il film segue per un anno la vita dei gemelli Biondi e dei vicini di podere, un giorno dopo l’altro, a mungere e vegliare, con la minaccia dei lupi che stanno ripopolando le macchie, le albe, la polvere, i recinti, il fieno, le morti e le nascite, gli animali.
Un film sul lavoro, la terra, le stagioni. Il caldo, la siccità, la notte. Il tempo. La solitudine. Dice il regista: “Volevo capire come vivono queste persone che lavorano e basta, senza la minima gratificazione, senza mai una gioia. Volevo vivere con loro per capire. Capire le regole della campagna, dell’allevamento, delle semine, dei raccolti. Come affrontare le tre ore quotidiane della mungitura in un frastuono di mammelle e sterco? Cosa si pensa quando si passa la notte su un trattore in un campo al buio, soli nella polvere? Pensavo che la radio potesse essere di compagnia, invece di sottofondo c’è solo rumore, e non ci si può distrarre neanche un momento perché se si prende un sasso si rompe tutto. Questo è anche il racconto di un assedio. Il pericolo, quello contro cui continuano a lottare, non è solo il fallimento economico, è lo sgretolamento della loro stessa identità ed è a quest’atto di resistenza che ho voluto dare corpo e voce”. Attraverso la piccola e grande storia di due gemelli toscani, Quadri affronta in filigrana la crisi della società rurale e della cultura materiale, narra le sue dittature e i suoi resistenti, mettendo in discussione il potere della grande macchina industriale. Documentario in movimento perpetuo che non smette di spostare le zolle e di “interrogare” i suoi protagonisti, Lorello e Brunello rintraccia una tradizione e annuncia un crepuscolo.
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Ingresso
Intero • € 4,00