16.30, 18.30, 21.30 Estate ’85 / 20.30 The Human Voice

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Giovedì 10 giugno


/ CINEMA ore 16.30, 18.30, 21.30

ESTATE ’85

di François Ozon
con Valeria Bruni Tedeschi, Melvil Poupaud, Benjamin Voisin, Félix Lefebvre, Samuel Brafman-Moutier, Philippine Veerman, Philippine Velge, Isabelle Nanty, Aurore Broutin
genere: drammatico – durata: 100 minuti – produzione: Francia 2020

Un film passionale e struggente, intenso e disperato. Protagonisti azzeccatissimi. Ozon non sbaglia niente ma non calcola niente.

“Se un giorno farò un lungometraggio, il mio primo film sarà l’adattamento di questo romanzo”. Il libro du cui parla François Ozon è La danse du coucou di Aidan Chambers, che il regista ha letto proprio nell’estate del 1985 quando aveva 17 anni. In Été 85 c’è qualcosa di intimo che esplode. Va oltre la storia, oltre i personaggi. È un’atmosfera, un vissuto che il cineasta trattiene a fatica.
Il cinema di Ozon mette in gioco tutto se stesso. Tira fuori tutto quello che ha dentro. Non sbaglia niente ma non calcola niente. Trova due protagonisti azzeccatissimi, Félix Lefebvre e Benjamin Voisin. Sono attori giovanissimi, ma il cineasta li filma come se li conoscesse da 35 anni. Probabilmente è il film della vita di Ozon. Per noi, non è solo il più bello ma anche quello che ci porteremo con noi a lungo.
Simone Emiliani per Sentieri Selvaggi

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 8,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Omaggio bambini • ingresso omaggio solo la domenica
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00

 

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(senza nessun sovrapprezzo)

 


/ CINEMA ore 20.30

THE HUMAN VOICE

di Pedro Almodóvar
con Tilda Swinton, Agustín Almodóvar, Miguel Almodóvar, Pablo Almodóvar, Diego Pajuelo
genere: drammatico – durata: 30 minuti – produzione: Stati Uniti, Spagna 2020

Tilda Swinton, il telefono, un’ascia e il tempo che passa. La lezione di cinema di Almodovar

Almodóvar riadatta alla sua maniera il celebre monologo di Jean Cocteau “La voce umana”.
Una donna sta aspettando che l’ex amante passi a ritirare le valigie che lei ha preparato per lui. L’amore è finito, resta solo il tempo dell’attesa. Con lei c’è un cane, anche lui abbandonato e in attesa del suo padrone. Esce di casa solo per comprare un’ascia e una tanica di benzina. A casa si veste elegante, si trucca e attende una telefonata che non arriva. Col tempo, la disperazione prende il sopravvento.

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Ingresso in sala

È fortemente consigliato l’acquisto online dei biglietti che non avranno alcun sovrapprezzo rispetto al normale costo di biglietteria.
La sala è allestita in modo da garantire la massima sicurezza e un distanziamento ben superiore a quello imposto dalla legge.

Il biglietto acquistato prevede un posto numerato che vi chiediamo di rispettare.

Costo biglietti
Intero • € 4,00

 

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(senza nessun sovrapprezzo)

 

APPROFONDIMENTO
Simone Emiliani per Sentieri Selvaggi

Ha ispirato Rossellini in l’episodio L’amore con Anna Magnani ma anche Madonna con il suo brano I Want You. È un testo sulla performance dell’attore, sui fantasmi e sui desideri del cinema. Probabilmente Jean Cocteau ha spesso attraversato, anche se in disparte, il cinema di Almodóvar. Perché questa opera teatrale del 1930 è ancora attualissima per dare forma alle illusioni e alle visioni, le stesse di cui si alimenta l’opera del cineasta spagnolo, anche nel suo recente Dolor y gloria.
The Human Voice è insieme un mix esplosivo e un esercizio di stile. Nei suoi 30 minuti di durata, viene rivestito dal suo look soprattutto negli inconfondibili interni: pareti e oggetti colorati, il quadro, il letto verde, il vestito rosso della protagonista. Contemporaneamente entra in scena Tilda Swinton. La libertà del testo di Cocteau è quello di dare l’illusione che quelle parole siano nella testa della protagonista prima che nel testo. Un cinema quindi estremamente personalizzato da regista e attrice. Ma i due mondi si incontrano? Quali prevalgono? Oppure Cocteau è diventato solo l’occasione di un saggio individuale? Il risultato è alla fine affascinante e disturbante.