17.30 e 19.30 Indizi di felicità / 21.30 Il più grande sogno
Martedì 23 Maggio
/ CINEMA ore 17.30 e 19.30
Indizi di felicità
Di Walter Veltroni
Genere Docu-fiction, durata 103 min. – Italia 2017
È legittimo, è pensabile cercare di essere felici, in tempi così complessi, controversi, pieni di paure come quelli che stiamo vivendo? Si può ancora conoscere quella inebriante sensazione di un minuto o di una vita, mentre intorno tutto sembra franare?
Non opinioni dotte sul concetto astratto di felicità, piuttosto indizi, segni di vita vissuta, che il film raccoglie, mettendosi sulle tracce dell’esperienza di felicità. E quest’ultima emerge, semplice e potente, nei racconti di chi l’ha provata, in quel vissuto che dimostra come, da qualche parte, la felicità esista.
Indizi di felicità costruisce delle ipotesi di felicità a partire da persone comuni, dal loro vissuto personale, familiare, professionale: un incontro importante, l’arrivo di una notizia a lungo attesa o un momento di crisi profonda. Perché, anche quando non ce lo si aspetta, la felicità esiste, non è un miraggio, ma una concreta esperienza, vissuta e possibile.
La chiave narrativa di Indizi di Felicità è quella del precedente film di Veltroni, “I bambini sanno”: un’indagine dal basso sul nostro tempo. “La felicità non è mai uno stato permanente – spiega Walter Veltroni – è una condizione che non ha tempo. Può essere una giornata, un mese, un istante. Può essere un’esperienza vissuta o un pensiero. Nel film la narriamo attraverso le persone che possono raccontarci queste loro esperienze, quei momenti unici nei quali si è sentita la pienezza delle possibilità della vita. Luoghi, persone, momenti: gli indizi di felicità. Un sentimento possibile, anche in tempi di passioni tristi”.
La luna piena, brano tratto dall’album Il codice della bellezza di Samuel e firmato dallo stesso Samuel con Lorenzo Jovanotti Cherubini, è stato scelto da Walter Veltroni per accompagnare il film.
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Ingresso
Intero € 10,00
Ridotto soci UniCoop Firenze € 8,00
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APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00
/ CINEMA ore 21.30
CIAK SUL LAVORO, rassegna a cura di Associazione Anémic
Organizzazione e redazione: Gianna Bandini, Marco Pesci, Gabriele Rizza, Alessandra Sarri
Il più grande sogno
Sarà presente il regista Michele Vannucci
In collaborazione con La Rete degli Spettatori
Regia: Michele Vannucci
Sceneggiatura: M. Vannucci, Anita Otto
Fotografia: Matteo Vieille
Musica: Teho Teardo
Interpreti: Mirko Frezza, Alessandro Borghi, Vittorio Viviani, Milena Mancini, Ivana Lotito, Ginevra De Carolis
Italia 2016; col.; 100 min.
Strane storie. Belle storie. Fra cinema e vita. Altalena di sbalzi d’umore e ottiche basculanti. Mirko Frezza, il protagonista in entrambi i casi, è appena uscito dal carcere. Fuori, nella periferia est di Roma, borgata Rustica, ai margini del Sacro Gra (Grande raccordo anulare), lo aspetta un “futuro da riempire”. Possibilmente in modo onesto. Alla soglia dei quarant’anni vuole ricominciare da capo, recuperando il rapporto con la compagna e le figlie. L’occasione per rifarsi una vita sembra arrivare da un’improbabile candidatura: Mirko a sua insaputa ma a furor di popolo (percentuale bulgara: 77 per cento) viene eletto presidente del comitato di quartiere, come dire un “organismo democratico” finalmente socialmente utile. Cambiare rotta, rifarsi una nuova identità, diversa da quella in cui è rimasto intrappolato per anni, un regalo per sé, per la propria famiglia, per gli amici, per la sua gente, diventa il “più grande sogno” di Mirko. Forse fragile e irrazionale. Di certo difficile da realizzare e mettere in pratica. Si fa presto a dire basta spaccio, basta violenza, basta indifferenza, e al contrario che ora c’è bisogno di creare una comunità unita sul principio dell’aiuto reciproco, che bisogna far funzionare la mensa per i poveri e costruire un orto dove far lavorare gli ex detenuti come lui! La riconversione non sarà, pur fortemente voluta e perseguita, cosa semplice. Il fallimento è dietro l’angolo. Specie se hai un padre criminale e il passato è una porta sempre troppo facile da riaprire. Mirko Frezza il bandito e Michele Vannucci il regista, fanno coppia. Una strana coppia. Il 30enne Vannucci, diplomato al Centro sperimentale di cinematografia, ha già inquadrato Mirko nel suo obiettivo altre due volte, prima di questa, passata a Venezia Orizzonti: il corto Nati per correre nel 2013 e il documentario Una storia normale nel 2015. Il terzo occhio su Mirko è ora un “prodotto” aperto che mescola realtà e finzione, impastando con perizia registica e talento narrativo dramma, mélo, tragicommedia. Questo film racconta di un bandito che si convince d’essere padre spirituale della propria borgata, custode di una felicità che neanche lui sa bene come raggiungere. È la storia di un sogno, a tratti irrazionale, fragile come un bicchiere di cristallo ma capace di regalare il futuro a chi non credeva di meritarsi neanche un presente.
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Ingresso
Intero € 4,00