16.45 Road 47 / 18.45 Cobain: Montage of Heck / 21.00 La città ideale

Home  /  Archivio Eventi  /  Current Page

Spazio-Alfier_road47_cobain_cittaideale

Mercoledì 29 Aprile


/ CINEMA ore 16.45

Road 47

Un film di Vicente Ferraz
Con Sergio Rubini, Daniel de Oliveira, Francisco Gaspar, Thogun
Drammatico, durata 108 min. – Italia, Brasile, Portogallo 2013

Dicembre 1944. Durante la Seconda Guerra Mondiale, sull’Appennino Tosco-Emiliano, un gruppodi genieri della Forza di Spedizione Brasiliana (FEB), inesperti e a disagio nel terribile gelo europeo,tenta nottetempo di neutralizzare uno dei numerosi campi minati tedeschi lungo la Linea Gotica:ma una mina esplode, uccidendo due dei loro, e il reparto, preso dal panico, si disperde nella terradi nessuno.Comincia così un viaggio in mezzo alla neve, in cui cinque sbandati incontrano una postazioneavanzata americana misteriosamente abbandonata, un corrispondente di guerra brasiliano, unsoldato repubblichino che ha disertato e cerca di raggiungere la sua famiglia in una fattoria vicina,una pattuglia tedesca e un sergente tedesco che afferma a sua volta di voler disertare. Soprattuttoincontrano il campo minato che ha impedito ai carri americani di raggiungere un paese liberatodai partigiani e sotto la minaccia di un contrattacco tedesco. Riusciranno a riscattarsi?

In Italia sono probabilmente in pochi a sapere e a ricordare che nel 1944, in piena guerra mondiale, a combattere lungo la Linea Gotica c’erano anche militari brasiliani della Feb (Força Expedicionaria Brasilera), giovanissimi venuti ad affrontare una guerra che non li riguardava, in una terra a loro sconosciuta, mandati al fronte con un addestramento minimo, tormentati da un freddo mai conosciuto in vita loro, con i piedi in una neve che vedono per la prima volta.
__
Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano


/ CINEMA ore 18.45

Cobain: Montage of Heck

Di Brett Morgen
Con Kurt Cobain, Dave Grohl, Courtney Love, Krist Novoselic
Documentario, durata 135 min. – USA 2015

Montage of Heck: ciò che di più inedito potete trovare su Kurt Cobain.
Proprio come il leggendario cantante dei Nirvana, Cobain è un lavoro autentico, intimo e risoluto, che entrerà nelle teste degli spettatori per rimanerci a lungo anche dopo la fine dei titoli di coda.

Cobain – Montage of Heck: il primo documentario completamente autorizzato sul leggendario contante dei Nirvana che sarà nei nostri cinema solamente il 28 e 29 aprile 2015. Brett Morgen dirige il film prodotto dall’artista visiva Frances Bean Cobain, figlia di Kurt Cobain.

Se siete dei fanatici dei Nirvana e di Kurt Cobain, se siete in cerca di dettagli che i soliti libri biografici non vi hanno ancora raccontato, se volete immagini e filmati che da nessuna parte del web potete trovare, allora questo film è ciò che fa per voi.
Cobain – Montage of Heck è un documentario del 2015, il primo completamente autorizzato su Kurt Cobain. Brett Morgen, il regista, ha avuto dai cari del musicista il permesso di mettere le mani sul materiale inedito dell’archivio e così è giunto a noi questo prezioso documento che sarà al cinema soltanto il 28 e 29 aprile.

Sin dai titoli di testa, è specificato che ciò che vedremo è estrapolato da nastri Super 8, da registrazioni domestiche, dipinti, disegni, demo, diari, filmati amatoriali, e quanto di più personale poteva esserci, per dare l’immagine completa di una delle icone musicali dello scorso secolo.
Si inizia dal “c’era una volta” con mamma Wendy che racconta del suo rapporto con Don Cobain e di come hanno messo al mondo l’idolo involontario di una generazione. Dall’infanzia ad Aberdeen in cui splende la bellezza del Kurt Cobain bambino, prima ancora che apparissero i segni di una debolezza soltanto raramente tramutata in forza, fino a quelle stesse scene rivissute con la figlia Frances Bean. Tra questi due poli lontani più di vent’anni, si passa per la separazione della famiglia, il disgregarsi degli affetti che porterà l’adolescente Kurt a vivere da una casa all’altra, respinto da tutti. Questo è il momento in cui sperimenterà la solitudine, in cui svilupperà la sua attitudine punk, la sua creatività aggressiva e la debolezza che già gli farà pensare al suicidio.

Tramite le parole e i gesti delle persone a lui più care, il film ripercorre tutte le tappe fondamentali di una vita effettivamente anomala: i genitori, la matrigna, la sorella, la fidanzata che lo manteneva nei primi anni dei Nirvana, fino ai compagni di vita Krist Novoselic e Courtney Love. Tutti parlano del loro ricordo dell’artista, e vanno a descriverlo come una persona estremamente sensibile e fragile, distruggendo l’immagine del rocker maledetto e ricostruendone una di artista completo e incapace di reggere il peso di portavoce generazionale. Si può leggere la commozione sui volti degli intervistati, e non è impossibile sentirsi un groppo alla gola.
Del documentario si porta a casa un bagaglio enorme di immagini e di suoni, ma non si esce dalla sala liberi dal malessere: resta un forte amaro per la vita che Kurt Cobain ha interrotto il 5 aprile 1994 a 27 anni, soprattutto dopo aver visto così tante immagini inedite, del suo lato più famigliare e umano. Resta il rimpianto per ciò che sarebbe potuto diventare una volta superata la tossicodipendenza, resta il rammarico per una personalità così sensibile e creativa che non ha avuto neanche il tempo di esprimersi a pieno.

Del lavoro svolto da Brett Morgen si apprezza il montaggio impeccabile e il lavoro d’animazione per le testimonianze esclusivamente audio. Il titolo, tra l’altro, è ispirato ad un vero e proprio collage sonoro registrato in casa da Cobain nel 1988, mescolando incisioni originali, programmi radio e distorcendo il tutto. Suoni di questo tipo incutono un sentore di oscurità che rende il documentario ancora più struggente. Tra le pecche si avverte la gravosa mancanza di Dave Grohl tra le testimonianze, sarebbe stato ancora più bello.
(Luca Secondino cinemamente.it)

__
Consigliamo la prenotazione presso la nostra biglietteria oppure on line:
www.boxol.it
__
Ingresso
Intero € 12,00 • Ridotto € 10,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 21.00
Rassegna CIAK SUL LAVORO
Al via la nuova edizione di CIAK SUL LAVORO, rassegna cinematografica che affronta i temi della precarietà, l’emergenza e la crisi socio economica che investono il nostro Paese. Organizzata dalla Cgil (Filcams Firenze e Filcams Toscana) e Associazione Anémic, in collaborazione con Spazio Alfieri e Fondazione Sistema Toscana, CIAK SUL LAVORO 2015 presenta cinque titoli dell’ultima stagione che, con varie modalità e su vari registri (comico, leggero, impegnato, drammatico), hanno dialogato con la contemporaneità e i mille disagi (esistenziali, professionali, pubblici e privati) che giorno dopo giorno l’attraversano.
Tutti i film sono accompagnati e presentati dai rispettivi autori

La città ideale

Di Luigi Lo Cascio
Con Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Aida Burruano, Massimo Foschi, Alfonso Santagata, Roberto Herlitzka, Catrinel Marlon, Giusi Zaccagnini. Barbara Enrichi
Italia 2014 – col. – 105 min.

La prima volta dietro la mdp di Luigi Lo Cascio è un film inquieto, sottilmente traumatico e lacerante, a suo modo liquido e rigoroso, una tessera scomoda, un bruciante tassello del malessere contemporaneo. Di quel male oscuro che è la vita. Da Palermo a Siena, già smembrata dal crollo del Monte (la città ideale dove si poteva vivere, a misura d’uomo), Michele Grassadonia, architetto, ecologista, radicale e massimalista, uomo che crede nel valore dell’impegno civico e nella solidarietà sociale, si inventa una nuova ragione di vita, un nuovo “modello” esistenziale: sopravvivere per un anno senza alcun confort della modernità, niente luce, macchina, riscaldamento, acqua corrente, bancomat e carte di credito, solo attraverso rudimentali e ingegnosi mezzi alternativi per soddisfare il livello minimo di sussistenza.
Ce la possiamo fare? Ce la faremo un giorno a essere davvero autosufficienti? Hanno un senso nell’oggi di corse sfrenate sulle ali di un capitalismo finanziario altamente disumanizzato e impermiabilmente sprezzante termini come decrescita, sostenibilità, green economy?

L’avventura di Michele (nome morettiano) profuma di scarti di naiveté, di euforie mistiche, di alterità in tutti i sensi, di paradossi e sconfinamenti. Il caso è cinico e baro. Un incidente smotta il terreno e l’incubo ha inizio. Dove finirà Michele Grassadonia? Da commedia docile e ironica a dramma della modernità, intesa come groviglio di equivoci e sospetti, ostacoli e doppi fondi, trabocchetti e scorciatoie, il film manipola i generi e sfugge alle etichette. E se Kafka (già per Lo cascio autore di riferimento per inedite e originali riduzioni teatrali) serpeggia nei corridoi del “castello” e nelle trame del “processo”, magari strizzando l’occhio al Pirandello del vero che corteggia il verosimile mentre la metafisica spiana il terreno agli slittamenti dell’identità e ai paradossi della riconoscenza, la città ideale diventa un “conte moral” (leggi Rohmer) ma anche un gioco di squadra, una sinfonia di accordi domestici e di echi familiari (lo zio, i fratelli, la madre, tutti imbarcati nell’impresa), una spirale di intrighi che si riflettono nella diffusa corruzione che insabbia il nostro paese. Una “dura” e complessa realtà con cui tutti, prima o poi, bisogna fare i conti. Anche per Michele è giunta la fine dell’età dell’innocenza.
__
Ingresso
Posto unico € 3.00
__
PROSSIMI APPUNTAMENTI
Martedì 5 Maggio • I nostri ragazzi