Nour
di Maurizio Zaccaro
con Sergio Castellitto, Linda Mresy, Raffaella Rea, Valeria D’Obici, Thierry Toscan
genere: drammatico – durata: 92 minuti – produzione: Italia 2019
Sullo schermo virtuale dello Spazio Alfieri la storia di Pietro Bartolo, il medico del mare.
Il film di Maurizio Zaccaro su una delle vere storie di migranti vissute dal dottore di Lampedusa.
A Lampedusa sbarcano migranti. Quelli che riescono a toccare la terraferma, quantomeno. Molti invece muoiono annegati, o per ipotermia. Altri ancora arrivano lì, ma sono stati separati dalla rispettiva famiglia: come Nour, una ragazzina siriana costretta dalla guerra a lasciare la propria patria, rimasta senza la madre Fatima. Pietro Bartolo, il dottore che si occupa di soccorrere i migranti, prende a cuore il caso di Nour. Lampedusa, terra di confine. Luogo della speranza e della sua frustrazione: l'”isola del sale” è stato teatro negli ultimi anni di sbarchi di moltitudini di esseri umani, quasi mai trattati come tali e disposti a tutto per la possibilità di un futuro migliore. ‘Nour’ di Maurizio Zaccaro, nella sua semplicità di linguaggio e umiltà di atteggiamento, può vantare diversi meriti. In primis quello di affrontare la vicenda attraverso un caso esemplare, senza presentare verità assolute o facili manicheismi. Anche il personaggio più vicino a incarnare la figura di villain, lo scafista senegalese Sandy, ha modo di esporre il suo punto di vista, attraverso un confronto deciso con Bartolo; e così per una giornalista, che ha la possibilità di smentire il pregiudizio del dottore con i fatti, dimostrando un’umanità che va al di là del sensazionalismo da ricerca dello scoop a tutti i costi.
«Non ci si abitua mai all’orrore, neanche dopo 30 anni»
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