16.30 The Post / 18.30 Omicidio al Cairo
Martedì 20 Marzo
/ CINEMA ore 16.30
The Post
Di Steven Spielberg
Con Meryl Streep, Tom Hanks, Alison Brie, Sarah Paulson, Carrie Coon, Jesse Plemons, Michael Stuhlbarg
Genere: Biografico – durata 118 minuti – produzione USA 2017
Un presidente degli Stati Uniti che dipinge i giornalisti come bugiardi, minaccia la libertà di stampa, limita l’accesso dei media all’informazione, punteggia significativamente la sua carriera politica e personale di fallimenti d’immagine. No, Donald Trump non ha inventato niente, prima di lui c’è stato Richard Nixon.
Girato d’urgenza per non perdere niente della sua risonanza, ‘The Post’ non racconta un’epoca passata ma una storia che si ripete. Per realizzarlo Steven Spielberg ha interrotto un progetto in corso (‘The Kidnapping of Edgardo Mortara’) e ha lavorato nelle medesime condizioni dei suoi protagonisti. L’energia è quella di un reportage di guerra ma la regia agisce negli ‘interni’ delle redazioni o di lussuose dimore, creando opposizioni, spazi chiusi, linee di fuga. Film indifferibile, traboccante di impeto e fervore, ‘The Post’ è prossimo a ”Lincoln”.
Quello che la storia vera offre di magnifico al racconto, non è soltanto la confluenza tra la lotta contro il governo e la storia di una donna che prende coscienza della sua forza, ma è soprattutto la convergenza nei due movimenti del medesimo problema: la censura della parola. La censura flagrante della ‘stampa’ e quella insidiosa, perché sistemica, delle ‘donne’. La correlazione tra la voce ritrovata di una donna e la svolta che quella voce determina è la più bella lezione che la realtà potesse donare al film. Alla cronaca storica, Spielberg aggiunge un ‘womansplaining’ che apre gli occhi al protagonista (molto) maschile, il vecchio ‘newsman’ di Tom Hanks, mai così brusco e febbrile nel trasformare in atto i grandi valori, e cambia il mondo. Nella stagione (triste) dell’affaire Weinstein e della presidenza isterica di Trump, ‘The Post’ non si accontenta di confrontare le minacce di Trump con le manovre di Nixon, sempre filmato di spalle, incorniciato dalla finestra della Casa Bianca e incapace di trasmettere un’immagine di sé al pubblico. Alla maniera di ”Munich”, si congeda con un ‘avvertimento’. Se il primo chiudeva sulle Torri del World Trade Center mettendo in rilievo il ciclo infinito della vendetta, il secondo conclude con un ghigno avviando lo scandalo Watergate. Perché nessuno è intoccabile. A perseverare, nell’idiozia arrogante e nelle dichiarazioni improvvide, prima o poi si cade.
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Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00
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/ CINEMA ore 18.30
Omicidio al Cairo
Di Tarik Saleh
Con Fares Fares, Ger Duany, Slimane Dazi, Mohamed Yousry, Hania Amar, Hichem Yacoubi
Genere: thriller – durata 106 minuti
Produzione: Svezia, Danimarca, Germania, Francia 2017
Ci sono film che hanno coraggio e risultano scomodi. È il caso di «Omicidio al Cairo», cui le autorità egiziane hanno bloccato le riprese, costringendo la troupe a spostare la lavorazione. Premiato al Sundance Film Festival, è formalmente un thriller, ma è riduttivo considerarlo tale. È piuttosto un film sulla giustizia e sulla rivolta, che nasce nella coscienza di un individuo e diventa specchio della ribellione di una nazione, fino ad arrivare alle manifestazioni di piazza Tahrir, preludio alle dimissioni del presidente Mubarak.
La storia tratta dell’assassinio di una famosa cantante ed il poliziotto Noredin scopre che non si tratta di un semplice delitto passionale. L’elegante fotografia e la regia trattenuta dipingono un’atmosfera polverosa, cappa opprimente di un luogo dove la corruzione ed i soprusi sono talmente diffusi da sembrare una banale consuetudine (come non pensare al caso Regeni…). Ha un incedere iniziale lento e posato, che progressivamente si trasforma in un susseguirsi concitato di omicidi, atroci scoperte ed una folla colossale che marcia verso la Primavera Araba. Amaro e speranzoso al tempo stesso, imprime l’idea che forse la giustizia non esiste, ma il mondo può ancora cambiare.
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Ingresso
Intero • € 7,00
Ridotto soci UniCoop Firenze • € 6,00
Ridotto over 65 (fino alle ore 18.30, esclusi festivi e prefestivi) • € 6,00
Ridotto studenti under 18 • € 5,00
Ridotto studenti universitari (solo per ultima replica del giorno) • € 5,00