17.30 Il selvaggio / 19.30 Timbuktu / 21.30 Zero Dark Thirty

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Martedì 10 Marzo


/ CINEMA ore 17.30
Gli Spostati in collaborazione con:
Spazio Alfieri – Quelli della Compagnia – SNCCI Gruppo toscano, presentano
IL MARTEDI DELL’ALFIERI, STORIE E MEMORIE DEL CINEMA

Il Metodo dell’Actors Studio
Fondato nel 1947 a New York da Elia Kazan e da altri registi di teatro e di cinema, il laboratorio di formazione dell’attore più prestigioso al mondo ha ripreso gran parte degli insegnamenti del regista e teorico russo Stanislavskij, che al Teatro di Mosca guidava i suoi discepoli verso un’immersione totale, fisica e psicologica, nel personaggio per raggiungere sulla scena un’interpretazione naturalistica e “spirituale” frutto di un paziente lavoro di ricerca interiore. Da quando Lee Strasberg prese le redini dell’Actors Studio (1951), generazioni di attori e attrici di fama mondiale sono passati dall’ex chiesa presbiteriana di West 44th Street a Manhattan, confermando nei loro risultati artistici la portata rivoluzionaria di quel Metodo.
Qualche nome in ordine alfabetico? Anne Bancroft, Marlon Brando, Montgomery Clift, James Dean, Robert De Niro, Bruce Dern, Faye Dunaway, Robert Duvall, Jane Fonda, Gene Hackman, Katharine Hepburn, Dustin Hoffman, Philip Seymour Hoffman, Walter Matthau, Steve McQueen, Liza Minnelli, Marilyn Monroe, Paul Newman, Jack Nicholson, Al Pacino, Sean Penn, Anthony Quinn, Robert Redford, Julia Roberts, Mickey Rourke, Rod Steiger.
Non c’è altro da aggiungere.

Il selvaggio – The Wild One

Di Laslo Benedek (Usa 1954 – bn – 79’)
Con Marlon Brando, Mary Murphy, Lee Marvin

Con giubbotto di pelle nera e jeans, basette lunghe sull’ombrosa faccia da schiaffi, in sella a una fiammante Thunderbird, Brando ha rappresentato il prototipo perfetto degli Hell’s Angels, le bande di motociclisti senza tetto né legge che rotolavano sulle strade d’America il disagio e la violenza di una gioventù bruciata dagli anni Cinquanta.

Tutti i film saranno presentati in versione originale con sottotitoli italiani
e introdotti da un critico o da un Professore universitario
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Ingresso
intero € 5,00 • Ridotto € 4,00 per studenti e over 64
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Prossimi appuntamenti
17 marzo • LA VALLE DELL’EDEN di Elia Kazan
24 marzo • LO SPACCONE di Robert Rossen
31 marzo • CANE DI PAGLIA di Sam Peckinpah
7 aprile • QUEL POMERIGGIO DI UN GIORNO DA CANI di Sidney Lumet
14 aprile • QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO di Milos Forman
21 aprile • TORO SCATENATO di Martin Scorsese


/ CINEMA ore 19.30

Timbuktu

Di Abderrahmane Sissako
Con Ibrahim Ahmed, Toulou Kiki, Abel Jafri, Fatoumata Diawara, Hichem Yacoubi
Titolo originale Le chagrin des oiseaux
Drammatico, durata 97 min. – Francia, Mauritania 2014

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. Presentato con successo in Concorso all’ultimo Festival di Cannes 2014, ha avuto l’onore di entrare nella cinquina per Miglior Film Straniero alla 87esima edizione degli Oscar in arrivo il prossimo 22 febbraio.

Se era già bello prima… ora Timbuktu sembra proprio il film del presente storico che stiamo vivendo. È ovvio che il pensiero andrà al califfato di Abu Bakr al-Baghdadi (ISIS) quando uscirete da questa storia bellissima sulla tolleranza religiosa di un Islam pacifico in contrasto con il fanatismo di fondamentalisti che nel film del regista proveniente dalla Mauritania Abderrahmane Sissako occupano fin dalla prima immagine la città di Timbuktu nel nord del Mali, in piena Africa Occidentale poco a sud dell’Algeria.

Nella realtà Timbuktu è stata liberata dai fondamentalisti nel 2013 grazie all’intervento del governo francese. Il film racconta di un tempo sospeso in cui questo gruppo di occupanti anche piuttosto maldestri e divisi tra loro (divertente la figura di quello incapace di rispettare i dogmi ed interessato molto di più al sesso di quello che vorrebbe far credere), sono pronti a prendere il controllo di una comunità pacifica divisa tra la totale indifferenza nei loro confronti e una sempre più evidente esasperazione per via di regole sempre più assurde da seguire (una donna protesterà per l’obbligo di mettersi dei guanti che a suo dire le impedirebbero di fare bene il suo lavoro).

Non lontani dalla città vivono il pastore Kidane con sua moglie Satima e la figlia Toya. Riusciranno a rimanere separati da quel fanatismo religioso sempre più invadente oppure anche loro avranno a che fare con quel gruppo di jihadisti a metà strada tra l’armata Brancaleone e la più spietata cellula jihadista (sono pronti a discutere per ore con l’Iman del luogo convinti che il Corano sia dalla loro parte). Nel frattempo… Kidane, Satima e Toya vivono sempre più nascosti nella loro oasi fuori dal tempo, tra chiacchiere, bevute, giochi e atti di generosità. Kidane stima il piccolo guardiano di buoi Issan al punto da volergli donare parte del suo bestiame.

Il film di Sissako è semplicemente ipnotico. Siamo così alieni a quei linguaggi, paesaggi e usanze da rimanere letteralmente incantati di fronte alla bravura degli attori, alla potenza dei personaggi e alla bellezza dei paesaggi. C’è un’angoscia che cresce costante. Un senso della tragedia imminente. Eppure, il regista è bravissimo a inquadrare le crepe di umanità e buon senso anche tra i jihadisti apparentemente più duri e puri.
In edizione italiana il film sarà doppiato per tutte le parti in lingua bambara e berbero (il linguaggio degli autoctoni del Mali) mentre la parlata degli jihadisti (ovviamente l’arabo) manterrà l’originale con i sottotitoli in italiano.
Francesco Alò
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Ingresso
Intero € 7,00 • Ridotto € 6,00 per soci Unicoop Firenze e correntisti Banca di Cambiano

Dalle 19.00 alle 21.30
PROVA L’APERICINEMA DE “I RAGAZZI DI SIPARIO
con le specialità preparate dai ragazzi coordinati da Matteo Alessi
APERICINEMA • ingresso al film + aperitivo = € 12,00

 

/ CINEMA ore 21.30
Per la rassegna SEGNALATI DALLA CRITICA, a cura di Claudio Carabba
Nel nome del cinema di passione e di ricerca, inquieto e indipendente, spesso poco difeso sul mercato… Riprendendo un lavoro iniziato nel decennio settanta, il Sindacato nazionale critici cinematografici (Sncci) segnala e promuove dal 2012 i film che gli sembrano più belli e significativi. Lo “Spazio Alfieri” propone una selezione (sette film) dall’ampia rosa, cominciando dalla prima italiana di Life Itself.

Zero Dark Thirty

Di Kathryn Bigelow, 2012
Con Jessica Chastain, Jason Clarke e James Gandolfini

Maya, giovane analista della Cia, viene coinvolta nella caccia a Osama bin Laden. Il suo lavoro da segugio durerà 8 anni. Con il suo ardito stile, la Bigelow ricostruisce l’oscuro e drammatico intrigo internazionale.
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Ingresso
Intero € 6,00 • Ridotto € 5,00 per soci Unicoop Firenze
Abbonamento alla rassegna “Segnalati dalla critica” € 25,00
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Prossimi appuntamenti
Martedì 17 Marzo • LA VITA DI ADELE (2013)
Martedì 24 Marzo • NEBRASKA (2013) di Alexander Payne
Martedì 31 Marzo • IDA (2013) di Pawel Pawlikowski
Martedì 7 Aprile • I PONTI DI SARAJEVO (2014) di AA.VV. / TORNERANNO I PRATI (2014) di Ermanno Olmi